L' Infinito

M' inebria l' ondosa sorgente
irradiata da un sasso cadente
lanciato in mezzo al laghetto,

per quell' eterno inseguirsi
di cerchi concentrici,
uguali e perfetti ;
fra poco invisibili :
laggiù sempre più estesi
e al centro minuscoli . . .

Ed in un brivido
rivedo i pianeti come atomi
d
'un Universo più immenso
poi gli atomi come pianeti,
di mondi paurosamente minuti.
In un ciclo senza fine,
nel vasto e nel piccino !

. . . . . . .

E allora mi scopro sul viso
deciso, e compiaciuto un sorriso . . .

sicuro e beffardo,
dedicato all' uomo superbo,
o all' uomo razzista,
e a quello potente,
oppure corrotto : . . .

. . . che in fondo s' illude di brutto !

. . che preda del mito di farsi importante,
non vede in quel sasso cadente
quanto ci somigliamo tutti comunque;

plasmati da un grave Destino
con la stessa identità :

. . . effimeri microbi nell' immensità . . .

 

C. Murolo

23/10/1988